Mal d'Amore

La giornata contro la violenza sulle donne

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Oggi, 25 novembre è la giornata contro la violenza sulle donne, vediamo di cosa si tratta e perché si celebra proprio il 25 novembre.

Ci voleva una giornata dedicata? Si ci voleva, talvolta è necessario sottolineare l’ovvio, evidenziare ciò che è lampante, a volte è necessario ricordare.

I dati sulla violenza sulle donne

Ricordiamo allora i numeri: 111 è il numero delle donne vittime di omicidio volontario nell’anno 2019 in Italia, 133 le vittime nel 2018, sono invece 3.344 le donne uccise in Italia tra il 2000 e 31 ottobre 2020, nella maggior parte dei casi l’omicidio è stato compiuto dal partner. Erano madri, sorelle, compagne, figlie, mogli, fidanzate, amiche.

Si tratta di dati allarmanti, che fanno paura e che non comprendono tutti i casi di violenze domestiche non denunciate, non comprendono i rapporti malati nei quali la donna è succube, non comprendono le vessazioni, gli abusi, le discriminazioni perpetrate anche sui luoghi di lavoro. Anche queste sono violenze. Ammettiamolo: le donne non hanno gli stessi diritti degli uomini, o almeno non tutte le donne. Basta vedere gli stipendi delle donne che, a parità di mansione, sono inferiori rispetto a quelli di un uomo.

Si tratta di un’ingiustizia inspiegabile, illogica. Come lo era il fatto che le donne in passato non potevano votare, ci sorprendiamo di questo? Eppure ancora oggi ci sono delle differenze sostanziali ed evidenti. Sessismo e violenza sono fenomeni che viaggiano a braccetto, non sono separati, nulla in confronto ai femminicidi ma comunque indicativi del poco rispetto che si ha per le donne, della convinzione radicata dell’inferiorità di un sesso rispetto all’altro. Si tratta di un atteggiamento discriminatorio ed esattamente come ogni forma di svalutazione si nutre di una cultura impositiva e violenta.

Perchè proprio il 25 novembre?

Ma perché si è scelto proprio il 25 novembre come giornata contro la violenza sulle donne?

E’ l’assemblea dell’Onu nel 1999 che prende la decisione in ricordo del sacrificio delle sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, uccise dagli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo in Repubblica Dominicana.

Ecco la storia: Il 25 novembre del 1960 tre sorelle, Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, vengono fermate per strada mentre si recavano in carcere a far visita ai mariti,   e poi vengono uccise dagli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo, a Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana. I loro carnefici prima le picchiano con dei bastoni e poi le gettano in un burrone tentando di far passare quella brutale violenza per un incidente.

Il 25 novembre del 1981 c’è stato il primo «Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche» e da allora, il 25 novembre è diventato come data simbolo. Nel 1999 l’Onuviene istituzionalizza questa giornata  con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre. Con il riconoscimento della violenza sulle donne come fenomeno sociale da combattere, grazie alla Dichiarazione di Vienna del 1993 è stato poi fatto un ulteriore passo avanti.

Ma potrebbero essere tante altre le date, perchè ogni donna uccisa può rappresentare questa data.

Giornata contro la violenza sulle donne: le scarpe rosse

Uno dei simboli più utilizzati per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e per celebrare la  giornata contro la violenza sulle donne, sono le scarpe rosse.

Si tratta di un simbolo ideato nel 2009 dall’artista messicana Elina Chauvet con l’opera Zapatos Rojas apporso per la prima volta davanti al consolato messicano di El Paso, in Texas, per ricordare le centinaia di donne rapite, stuprate e uccise a Ciudad Juarez.

Con la sua arte Chauvet conduce anche una battaglia personale, vuole infatti ricordare sua sorella minore, uccisa dal compagno quando aveva soli 22 anni.

La violenza contro le donne e la pandemia Covid-19

Purtroppo la convivenza forzata dovuta all’emergenza Covid ha peggiorato la situazione aumentando il rischio per alcune donne di essere esposte a violenze casalinghe. I dati Istat rivelano che le chiamate al numero antiviolenza 1522 durante il periodo 1 marzo-16 aprile 2020 sono state 5.031, ben il 75% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A queste si devono aggiungere le violenze non denunciate.

E’ a queste donne che occorre rivolgersi: denunciate fino a che potete avere voce, perchè potreste andare ad incrementare il numero delle vittime. Denunciate per Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, per le 3.344 donne uccise nel XXI secolo.

Denunciate per non essere vittime e complici di una violenza.

Ricordate: la violenza non è mai amore, non ha nulla a che vedere con l’amore.

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