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I ricatti emotivi: cosa sono e chi li usa

ricatti emotivi
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Nei rapporti si usa spesso il termine ricatto: “io faccio questo se tu…” . Oppure “ se non fai questo io…” Non cedere ai ricatti è sinonimo di forza e carattere ma le cose cambiano quando si parla di ricatti emotivi che sono, a tutti gli effetti, armiimpiegate per controllare una persona cara.

Cos’è il ricatto emotivo

Il ricatto emotivo è una potente forma di manipolazione che si basa sulla minaccia di ‘punizione’ da parte di una persona a cui teniamo, nel caso in cui disattendendiamo le sue aspettative. La minaccia può avvenire in modo diretto o indiretto, ma in entrambi i casi si tratta a tutti gli effetti di una forma di ricatto.

La persona che ricatta emotivamente usa la relazione ed il rapporto che lo lega al ricattato per ottenere qualcosa in cambio. Conta sul fatto che chi viene ricattato farà il possibile per mantenere il rapporto saldo nel tempo.

Chi mette in atto un ricatto emotivo, conosce molto bene i tasti che può toccare, le debolezze, i punti su cui fare leva. Spesso gioca con i sensi di colpa facendo sentire il ricattato responsabile per il suo malessere nel caso disattenda le attese.

D’altro canto, il ricattato non si rende conto di essere manipolato e teme di incrinare il rapporto affettivo, tende quindi a mettere le sue esigenze e la sua volontà in secondo piano, pur di accontentare l’altro.

Ricattatore emotivo: caratteristiche


Le categorie di ricattatoripossono suddividersi in queste quattro: punitivi, autopunitivi , vittime e seduttori. Vediamole nel dettaglio

Ricattatori emotivi punitivi

Sono coloro che ci informano esattamente e chiaramente su ciò che vogliono e avvisano anche in merito alle conseguenze a cui andremo incontro se non saremo accondiscendenti. Un esempio: “Se fai quel viaggio ti tradisco“. “Se mi lasci non vedrai più i bambini,” “Se non accetti di fare gli straordinari scordati la promozione”.

Ricattatori emotivi autopunitivi

Questa tipologia di ricattatori emotivi mette in atto ricatti più sottili e fa leva sulla nostra compassione ed il nostro sentirci responsabili per loro. Minacciano che se non facciamo quello che vogliono ne saranno così turbati da stare male, in casi estremi minacciano di danneggiare la loro vita, di farsi del male, mettere in pericolo la loro salute e felicità. La loro principale arma di attacco è la colpa, ma cercano anche di fare provare paura.

Ricattatori emotivi vittime

Non fanno minacce ma informamo in modo inequivocabile che se non facciamo quello che vogliono, loro soffriranno e la colpa sarà solo nostra. I soggetti manipolatori tendono a dare sempre la colpa al loro compagno, in modo da poter fare qualsiasi cosa essi vogliano.Possono affermare che i loro disagi o il loro stato mentale dipendano dall’altra persona.

Ricattatori emotivi seduttori

E’ la tipologia più subdola di ricattatori: sono quelli che ci incoraggiano, ci promettono amore o denaro o carriera e poi ci chiariscono che, se non ci comportiamo come vogliono loro, non riceveremo nulla di quanto promesso. Questo tipo di persone promette una sorta di ricompensa, che sia questa raggiungibile o meno. In ogni caso, la ricompensa rare volte si materializzerà.

Il confine tra i diversi tipi di ricatto è sottilissimo e generalmente i ricattatori sono molto abili nel mascherare la pressione esercitata per ottenere ciò che vogliono al punto che quando la vittima designata se ne rende conto tende a mettere in dubbio la sua percezione a scapito di quello che sta accadendo realmente. Il risultato è che ci si sente a disagio, usati e defraudati della propria libertà. In questi frangenti, si corre il rischio di avere dubbi sulla propria capacità di fare quello che veramente si vuole, e che fa star bene, mettendo in discussione la propria autostima.

Talvolta non ci si rende conto di essere imbrigliati in questo tipo di dinamica manipolatoria, ci sono casi in cui si è consapevoli del ricatto, ma non si riesce comunque a farvi fronte in quanto tocca punti deboli. Le reazioni che ne conseguono favoriscono il perdurare del ricatto. Si ha la tendenza ad assumersi troppe responsabilità per la vita degli altri, ci si sente in colpa per qualsiasi cosa minacci il benessere della persona con cui siamo in relazione. Si ha la tentazione di rinunciare al proprio benessere e ai propri desideri pur di non veder soffrire la persona che amiamo.

Questo fa restare imprigionati nei bisogni psicologici dell’altro.

Come gestire i ricatti emotivi?

E’ opportuno sottolineare che solitamente i ricattatori non sono spinti dalla cattiveria, il più delle volte, agiscono sull’onda di una profonda paura che a loro volta provano e che controllano proprio attraverso il ricatto. E’ una modalità relazionale sicuramente disfunzionale, non solo per la persona ricattata, ma a lungo andare per la relazione stessa e quindi anche per il ricattatore. Per questo è molto importante uscire da queste dinamiche. Il primo passo per farlo è riconoscere cosa sta succedendo e rendersi conto di trovarsi implicati nelle modalità relazionali di un ricatto morale. Il secondo passo è capire quali sono le profonde motivazioni da cui nascono queste dinamiche. Infine è essenziale cercare di correggere i comportamenti che ci fanno star male.


E’ essenziale fare chiarezza, definire la propria posizione all’interno della relazione, mettere in luce i sentimenti che si provano, affermare ciò di cui si ha bisogno, indicare ciò che si è o non si è disposti ad accettare, dare la possibilità all’altro di esprimersi allo stesso modo e quindi lasciare all’altro la possibilità di scegliere liberamente ciò che intende fare rispetto al perdurare della relazione stessa, accettando poi le sue decisioni. Si deve partire dal presupposto che talvota è necessario accettare il cambiamento. In conclusione anche il ricatto emotivo, così come tutte le forme di ricatto, non va accettato.

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